(Terzo Settore) al via il decreto correttivo sull’Impresa sociale

I correttivi al Codice del Terzo settore (D.Lgs. n. 117 del 2017) sono slittati di un ulteriore semestre: ad inizio febbraio 2019 è stata prorogata la scadenza per l’adozione dei correttivi in un primo momento fissata al 2 agosto (e cioè a un anno dall’entrata in vigore del medesimo Codice).
Si evidenzia che al Senato pende una nuova proposta (atto Senato n. 604) di disegno di legge composto da un paio di articoli, destinato a definire la proroga della riforma del Terzo settore. Il disegno in questione viaggia sul binario dell’alta velocità in quanto già ieri, 17 luglio, è stato esaminato in sede referente dalla Commissione Affari costituzionali del Senato, e da oggi è stato possibile proporre emendamenti. L’approvazione del nuovo disegno di legge non blocca, in ogni caso, la manifestazione dei pareri sullo schema di decreto correttivo già all’esame delle Commissioni parlamentari.
La tempistica per la positiva riuscita del nuovo disegno di legge risulta stretta: il precedente Governo aveva già inviato al Parlamento un primo decreto correttivo, che sta concludendo il suo iter parlamentare e sul quale la XII Commissione è stata chiamata ad esprimere il previsto parere entro l’imminente 21 luglio. Attualmente, è all'esame delle Commissioni competenti di Camera e Senato, lo Schema di decreto legislativo concernente disposizioni integrative e correttive al D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 117, recante il codice del Terzo settore, adottato in attuazione della Legge n. 106 del 2016, mediante la quale il Governo veniva delegato a realizzare una riforma del Terzo settore, dell'impresa sociale e del servizio civile universale. Si rammenta che la Riforma globale è stata attuata con l'emanazione di ben cinque decreti attuativi, tra cui il D.Lgs n. 112 del 3 luglio 2017 sulla revisione della disciplina in materia di impresa sociale.
A seguito del parere favorevole delle Commissioni speciali di Camera e Senato, sullo Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive del D.Lgs. 3 luglio 2017, n. 112, in tema di revisione della normativa sull’ impresa sociale, ieri è sopraggiunta l’approvazione del Consiglio dei ministri. Quindi il 17 luglio 2018, l’esecutivo ha approvato lo schema di decreto legislativo correttivo del precitato decreto delegato del 2017, che ha riformato la disciplina in materia di impresa sociale, ai sensi della Legge n. 106 del 2016.
Più in dettaglio, gli interventi correttivi hanno interessato:
- l’utilizzazione dei lavoratori particolarmente svantaggiati e dei volontari;
- l’adeguamento degli statuti delle imprese sociali;
- le misure fiscali e di supporto economico.
Tra gli interventi attuati si segnala quello sulle società cooperative sociali, rispetto alle quali viene ribadito che, nell’ambito delle imprese sociali, la mancanza dello scopo di lucro permane anche in presenza di assegnazione dei ristorni da parte della cooperativa, a condizione che l’atto costitutivo e/o lo statuto indichi i criteri di ripartizione dei medesimi. Si precisa che il “ristorno”, il quale raffigura l’autentica essenza dell'ente mutualistico, non deve essere valutato alla stregua di una distribuzione di utili, “a condizione che lo statuto o l'atto costitutivo indichi i criteri di ripartizione” degli stessi, in proporzione alla qualità e quantità degli scambi mutualistici concretizzati e sempre che, alla fine del periodo d'imposta considerato, si registri un avanzo di utili. Dal comunicato stampa n. 10 del Consiglio dei Ministri, si apprende, per concludere, che il termine di 12 mesi entro il quale le imprese sociali già costituite dovrebbero adeguarsi alla nuova disciplina, è stato dilatato a 18.
FONTE: Altalex.com